Sinossi:
Erode, Pilato, Caifa: tre solitudini, tre rimpianti, tre fallimenti. Doninelli immagina l’incontro con Gesù dei protagonisti negativi della passione, tre “nemici” la cui esistenza è stata trafitta dallo sguardo di Cristo. Erode, dopo aver incrociato gli occhi di Gesù, scorge infatti nitidamente – ma per un solo momento – la decadenza che si nasconde dietro alla lussuria sfrenata della sua corte. Quell’istantanea di verità resterà la sua ossessione, nella speranza sempre più flebile di rivedere il figlio di dio che egli ha contribuito a sacrificare. Pilato cela con un ossessivo senso del dovere la certezza dell’errore imperdonabile: avere condannato un uomo innocente. Persino Caifa, il più viscido dei politici, deve fare i conti con i fantasmi delle proprie colpe: la sua condotta spregiudicata non lo salva dai rimorsi che lo divorano, e la verità che ha rimosso, negato e combattuto è sempre più chiara in lui.