Due sono le grandi tradizioni da cui ha avuto origine la nostra civiltà, e dalle quali non si può prescindere se vogliamo che la luce dell’Europa – ossia l’umanesimo – continui a brillare: una è la tradizione greco-latina, l’altra è quella giudaico-cristiana. La prima ha il suo fondamento nei Classici (a partire da Omero), la seconda nella Bibbia, Antico e Nuovo Testamento. Senza la conoscenza, sia pure superficiale, di queste due realtà, tutta la cultura che abbiamo ereditato dal passato risulterebbe poco a poco illeggibile. Soprattutto la Bibbia corre oggi molti rischi. Vuoi perché l’incidenza della religione sulla società si è molto indebolita, vuoi perché soprattutto nel sud Europa cattolico la lettura quotidiana della Bibbia non è mai stata un’abitudine, sta di fatto che non solo Dante o Petrarca, ma anche autori a noi vicini – James Joyce, Thomas Mann, Graham Greene, Samuel Beckett, perfino Proust – rischiano di farsi più oscuri, la loro comprensione più approssimativa. È necessario tornare a leggere la Bibbia, affrontare i suoi enigmi, immedesimarsi con il suo crudo realismo, con il suo paesaggio arido e immenso, con i suoi protagonisti spesso rudi, ma tutti alle prese con le domande fondamentali dell’esistenza umana. Perciò abbiamo sfidato alcuni scrittori a immedesimarsi con il testo biblico e con la sua profondità, senza facili eccessi d’interpretazione. Dopo Giacomo Poretti, Sandro Veronesi, Andrea Tarabbia e Silvano Petrosino, quest’anno sarà la volta di Paolo Cognetti, Marco Balzano, Gianmario Villalta, Nicola Lagioia e Luca Doninelli.
Terzo appuntamento | Giobbe, o della felicità?
Due scrittori, Marco Balzano – scrittore e poeta pluripremiato e tradotto in più di trenta paesi – e Gian Mario Villalta – direttore di Pordenonelegge – si confrontano sul tema della felicità e del suo contrario. Come fa l’uomo a stare di fronte alle avversità e ai tracolli della vita? Dove trova senso ed energia? Nei racconti dei due grandi scrittori una ricerca di senso che pesca a piene mani dalle suggestioni della Bibbia. Anche la messa in scena vorrebbe essere una piccola apertura all’imprevisto, per tentare di vedere meglio quello che crediamo di avere sempre avuto sotto gli occhi.
LOCANDINA
con Marco Balzano e Gian Mario Villalta legge Debora Zuin sound design Grijselle da un’idea di Luca Doninelli regia Paolo Bignamini produzione Teatro de Gli Incamminati
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