Sinossi:
La donna è in viaggio: in Biancaneve, come in Cappuccetto Rosso, una bambina s’incammina verso il suo diventare donna, e anche in questo caso vi è l’antagonista che cerca in tutti i modi di ostacolarla sognando perfino di distruggerla. Ma a differenza di Cappuccetto Rosso, qui è una donna e non un essere maschile ad opporsi alla giovane Biancaneve.
La Regina-matrigna non sopporta di vedere la bambina, ma perché? Qual è la terribile verità di fronte alla quale lo specchio non può evitare di porre questa donna matura? Qual è il ruolo che nel racconto svolgono i personaggi maschili come il cacciatore e, soprattutto, i sette nani? Perché la mela avvelenata è per metà bianca e per metà rossa? Perché Biancaneve, dopo aver mangiato la mela avvelenata, viene messa dai nani in una bara di cristallo?
Un severo racconto che è anche un formidabile piccolo saggio sull’esperienza della visione e, in particolare, sul sentimento dell’invidia che inevitabilmente evolve nella vendetta: infatti, chi guarda con invidia pensa e agisce secondo il principio della vendetta.